In fondo ho sempre pensato che il primo post del mio blog prendesse spunto dal mare. Perché io adoro il mare: sarà perché al mare sono legati i miei ricordi più dolci, mi fa sentire a casa e ormai da quando vivo nel Salento proprio non riesco a farne a meno. Appena ho un minuto libero scappo in una tra le tante spiagge vicine a Lecce. Eppure, anche se così vicine, quelle della Grecia non le avevo mai viste. Così, dopo tanti inviti mancati, mi sono decisa: ho prenotato il biglietto della nave (da Brindisi c’è solo Grimaldi Lines un monolocale economico, essenziale ma funzionale (a due passi dal centro per non avere nemmeno problemi di parcheggio) e con il mio compagno sono partita alla scoperta dell’Epiro.
Sì, nessuna isola. Non so perché ma quando racconti a qualcuno che stai per partire per la Grecia ti chiedono subito in quale lembo di terra staccato dal continente andrai a rifugiarti. Io ho cominciato dalla costa ionica, quella più vicina alla Puglia. Ho tanti amici habitué della Grecia, e mi hanno consigliato tutti di partire da qui. Non faccio che ringraziarli perché durante questo viaggio abbiamo scoperto un volto inaspettato di questo splendido paese, a partire da usi e costumi di una cultura dalle radici millenarie della quale ormai – a parte lo spread – si parla davvero troppo poco.
Dunque, direzione Igoumenitsa: qui era diretta la nave che abbiamo preso mio marito, io e la nostra Punto (consiglio di andare in macchina perché il trasporto non è molto costoso e poi perché la benzina in Grecia costa molto poco rispetto all’Italia) carica di stuoie, ombrelloni e borsa frigo piena di viveri (a controbilanciare la benzina, ci pensano i prezzi dei supermercati ;)). Così, arrivati in porto, attraversando una strada panoramica puntellata da laghi fiabeschi, ci siamo diretti verso la nostra destinazione finale: Parga. Un punto strategico perché distante 50 chilometri da Igoumenitsa e 70 da Preveza, dove c’è anche un aeroporto, ideale per chi non ama imbarcarsi.
Parga è una cittadina turistica davvero deliziosa (è soprannominata la “perla dell’Epiro”): non smetteresti mai di camminare tra le sue viuzze piene zeppe di bancarelle di cibo da asporto, botteghe di artigiani e negozi di souvenir. Io ne ho approfittato subito, e ho comprato un paio di pantofole in lana che mi mettono allegria.
Le stradine del centro di Parga portano tutte all’antico castello veneziano, testimonianza di uno dei periodi più floridi della storia della cittadina. Impossibile non fermarsi: c’è un panorama mozzafiato. Cuore pulsante del paese, però, è il porto. Non solo perché da qui partono le escursioni per le isole e le spiagge vicine, ma è perché proprio intorno al porto, tra piccole piazze e cortili, che si concentrano ristoranti, taverne e café sempre pieni a ogni ora del giorno.
Dopo tanto girovagare, in effetti, niente di meglio che fermarsi a mangiare qualcosa. Per cominciare consigliatissimi una pita gyros o un bel piatto di souvlaki: spiedini di carne (qui vanno forte quelli di maiale), davvero buonissimi.
Sì, certo! Anche l’insalata greca!
Le spiagge? Intorno a Parga ce ne sono tantissime, e tutte diverse. Quellacentrale è Krioneri Beach, una base perfetta per cominciare a scoprire Parga, magari anche solo per fermarsi per un aperitivo in riva al mare perché, per i miei gusti di bagnante, anche se l’acqua è cristallina, è troppo vicina al porto.
Io prediligo le spiagge poco affollate, preferibilmente anche un po’ isolate. Perciò durante la vacanza in Grecia sono tornata spesso a Lychnos: si raggiunge in cinque minuti di macchina dal centro di Parga ed è comoda anche perché c’è un uliveto che è l’ideale per ripararsi dal sole nelle ore più calde. Mare altrettanto cristallino, ma con qualche bagnante in più, a Loutsa. Iperorganizzata e supereconomica: ci si accomoda sulle sdraio e poi basta ordinare qualcosa da bere o da mangiare per poter sostare comodamente anche tutto il giorno. La spiaggia più modaiola di Parga? È sicuramente Valtos, alle pendici del castello veneziano. E per chi vuole non vuole perdersi nemmeno un raggio di sole intorno a Valtos, così come tutte le altre spiagge del litorale, ci sono studios e alberghi comodissimi. Qui ne trovate qualcuno o, se preferite, potete anche cercarlo una volta arrivati: le strutture con camere libere espongono sempre deicartelli e sulla strada per Parga ce ne sono davvero tanti.
.
La rilassante e isolata Lychnos…
Se proprio siete stanchi del mare, nei pressi di Parga c’è anche il fiume: l’Acheronte. Sì, proprio quello attraverso il quale – secondo la mitologia greca – Caronte traghettava nell’Ade le anime dei morti (in effetti, lungo il suo corso, nei pressi dell’ingresso alla città di Ioannina, sorgono le rovine del Necromanteio, l’unico oracolo della morte conosciuto in Grecia). Il delta dell’Acheronte è in un tranquillo e rilassante villaggio di pescatori: Ammudìa. Una pit stop piacevolissimo per una passeggiata, una cena romantica o anche solo un caffè. Come ho fatto io, godendomi fino in fondo la calma e il relax di un baretto sul porticciolo.
Non solo mare, ma anche arte, natura, paesaggi mozzafiato, leggende…Ve ne parlerò nei prossimi post. Stay tuned!
[…] il secondo post sul mio viaggio in Grecia, il primo lo trovate qui “Non si può fare un viaggio nell’Epiro senza andare a visitare le Meteore”: anche su questo […]
[…] il terzo post sul mio viaggio in Grecia. Gli altri li trovate a partire da qui. Dopo le Meteore, di ritorno a Parga, dato che è anche di strada, ne approfittiamo per […]
Sembra scritta da me…abbiamo in comune il Salento, l’amore per il mare e quello per la Grecia. Quest’anno mi fermerò a Parga dopo aver girovagato per le isole…i tuoi consigli mi saranno utili!
Che bello! divertiti Domenica! W il Salento e il W la Grecia!
Anche io salentina amante del mare…partirò in grecia il 28…il tuo diario di viaggio mi tornerà molto utile.. grazie
Sono felice che possa aiutarti ;)